venerdì 14 novembre 2008

Movimento Repubblicani Europei

Sez. Ugo La Malfa

v. G. Leopardi 9

www.repubblicanieuropei-montemarciano.it

http://mremontemarciano.blogspot.com

COMUNICATO STAMPA

Nella prossima primavera i cittadini di Montemarciano saranno chiamati alle urne non solo per il rinnovo del Parlamento Europeo ma anche per eleggere il Sindaco ed il Consiglio Comunale. I Repubblicani Europei, come correttamente ricordato recentemente sul Corriere Adriatico da Rifondazione Comunista, fanno parte della coalizione che governa il nostro comune ed in stretta alleanza con il Partito Democratico ( è infatti possibile il doppio tesseramento) stanno già dando il loro contributo politico ed organizzativo per riconfermare il governo di centro sinistra che ha ben operato. Come abbiamo già sostenuto all’interno del direttivo cittadino del PD il programma che verrà elaborato e che poi dovrà essere confrontato con gli altri alleati non dovrà essere una sommatoria di cose da realizzare ma si dovrà qualificare soprattutto per gli obbiettivi strategici da conseguire, evidenziati in una forte premessa politica, che disegneranno la Montemarciano che nel breve-medio termine si vorrà realizzare.

Il candidato/a sindaco secondo noi Repubblicani Europei non solo dovrà avere capacità ed esperienza politico-amministrativa ma dovrà partecipare attivamente alla stesura del programma che poi dovrà essere collegialmente realizzato.

La scelta dovrà essere fatta in tempi brevi sia per evitare fuorvianti e strumentali “chiacchiericci” sia per impedire che non trovando localmente una sintesi il candidato possa essere “suggerito” dall’esterno e questo per i Repubblicani Europei, significherebbe il ridimensionamento politico di un gruppo dirigente che invece in questi anni ha ben lavorato ed è ben inserito nella realtà montemarcianese.

l’M.R.E. in tempi non sospetti proprio per evitare facili strumentalizzazioni ha individuato le primarie come mezzo per la selezione del candidato sindaco del PD perché la partecipazione attiva dei cittadini e la loro responsabilizzazione sono il modo per realizzare quella scelta trasparente che può permettere la rottura di obsoleti collegamenti partitici e quindi realizzare effettivamente quel partito nuovo e veramente aperto, valido strumento di un nuovo modo di concepire e svolgere l’attività politica.

Alessandro D’Alessandro

Resp. MRE Montemarciano

martedì 11 novembre 2008

Roma, 3 ottobre 2008

Cara Amica, Caro Amico,

con la fine del periodo estivo, alla ripresa dell'attività politica nazionale e locale, è necessario rivitalizzare l'impegno politico dei Repubblicani Europei e dare concretamente il segno dell'appartenenza all'MRE e al Partito Democratico, con il quale abbiamo un'alleanza frutto della condivisione di un progetto per il quale abbiamo lavorato lunghi anni.

L'antico sogno dei Repubblicani di raggruppare sotto un'unica bandiera tutti gli uomini democratici e di progresso, favorito oggi in apparenza dall'evoluzione della politica nel bipolarismo grazie alla semplificazione del quadro partitico, ci chiede uno sforzo organizzativo e un impegno per riportare il progetto originario del Partito Democratico tra il popolo, facendogli ritrovare le coordinate di un autentico pluralismo, che solo è in grado di definire un progetto di società riformista e alternativo a quello del PDL.

E' sotto gli occhi di tutti la difficoltà di strutturazione del Partito Democratico, la cui responsabilità è soprattutto dei due soci contraenti DS e DL, che non si sono ancora liberati dalle logiche dei vecchi partiti di appartenenza e più che pensare ai contenuti e al programma, si logorano in battaglie di potere per cui si formano correnti e gruppi che si contrappongono ad altri per la tutela di interessi politici ed economici.

La sintesi di culture e l'apporto del libero pensiero sembrano utopie. La fisionomia del Partito Democratico come la sua identità sono molto sfocate.

Fatte le dovute valutazioni, la Direzione Nazionale dell'MRE, dopo un forte dibattito del Consiglio Nazionale del 13 settembre a Roma, dove tutti hanno sostenuto la necessità di mantenere in vita l'MRE, ha deciso di rilanciare con una forte azione politica repubblicana la nostra partecipazione organizzata a un Partito Democratico degno di questo nome.

Nel PD, infatti, non dobbiamo entrare come singoli ma come movimento politico organizzato per far contare le nostre idee e incidere laicamente sul progetto del nuovo partito.

E' stato stabilito che dovremo assicurare la partecipazione al processo costituente del Partito Democratico con il tesseramento, nel momento in cui ne saranno definite le regole e le modalità. A tal fine il Movimento ha chiesto una fase di riflessione ed approfondimento sui contenuti programmatici per meglio qualificare la propria partecipazione.

Oggi la fase del tesseramento si è aperta ed è evidente l'urgenza di attivarsi prioritariamente per il tesseramento all'MRE da parte di tutti i segretari regionali, provinciali e comunali e quindi anche a quello del PD entro i termini stabiliti che per l'MRE scadono il 31 dicembre. Per favorire le operazioni, il costo della tessera MRE anziché di 30 euro è di 15 euro così come quella al PD è di 15 euro. I dirigenti politici dovranno comunicare gli elenchi alla segreteria nazionale del Movimento, così come chi si tessererà singolarmente dovrà darne comunicazione.

Per rilanciare la nostra azione repubblicana nella società e nel PD verranno organizzati una serie di incontri tematici, in tutte le regioni italiane, concordandoli con i segretari regionali nei mesi di ottobre e novembre ai quali parteciperò personalmente. Mi auguro di poter contare sul tuo impegno perché le manifestazioni riescano bene, come sempre, ma in particolare mi auguro che ci sia un forte e convinto contributo da parte di tutti i repubblicani.


Il Segretario Nazionale
sen. Luciana Sbarbati
Per una vera opposizione
Il nuovo clima politico e la disponibilità al dialogo tra maggioranza ed opposizione sulle questioni istituzionali che sembravano contrassegnare questa legislatura sono miseramente naufragati e si è tornati alla contrapposizione violenta nei toni e nella forma. Abbiamo, come repubblicani, sostenuto la semplificazione politica perché essa consente una maggiore stabilità di governo e una migliore chiarezza delle posizioni alternative ma essa da sola non è sufficiente, bipolarismo non è bipartitismo, ed i partiti maggioritari accanto alla semplificazione del quadro politico debbono aprirsi al controllo democratico , le leadership non debbono essere scelte dall’alto e i cittadini debbono avere un ruolo primario nella scelta delle persone.
Questo bipolarismo deve perciò correggere la sua rotta se non vuole portarci in una deriva oligarchica, già abbastanza evidente, in cui una cerchia ristretta di potenti decide su tutto, dai deputati alle istituzioni dello stato.
Delle precedenti elezioni oltre l’amarezza della sconfitta patita resta forte nel tessuto sociale democratico la sensazione di punizione dei piccoli partiti che poi non ha portato ai cittadini alcun vero vantaggio. Oggi, vedi vicenda Alitalia, si scopre il decisionismo-putinismo di Berlusconi. Che il PDL ed il suo capo perseguano un disegno conservatore-reazionario alla faccia del liberismo di comodo e di opportunità è una cosa da sempre saputa ed oggi questo progetto viene portato avanti con maggiore forza e determinazione perché Berlusconi ha poco tempo a disposizione conoscendo bene la fragilità della sua coalizione.
Gli spazi di libertà si vanno restringendo, il controllo sociale individuale antidemocratico trova giustificazione nell’emergenza vera o presunta, il governo persegue la sua azione ed il popolo è in maggioranza soddisfatto perché si deresponsabilizza: c’è chi decide per lui, non interessa cosa.
La politica berlusconiana interpreta i bisogni della pancia dei cittadini e utilizza il metodo che da sempre l’irresponsabilità democratica predilige: il paternalismo.
Veltroni ed il Partito Democratico dopo i primi ammiccamenti hanno iniziato a comprendere che il gioco non vale la candela, che la democrazia è in pericolo serio, che l’oligarchia spinge verso scelte collusive che la base democratica non accetterebbe mai. IL PD deve perciò parli di contenuti, definisca rapidamente un modello sociale riformista con un forte dibattito democratico che coinvolga la base degli elettori e non solamente degli iscritti, è necessario che l’opposizione sia forte e rigorosa.
La prossima primavera si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale e del Sindaco ed i Repubblicani Europei si impegneranno affinchè le scelte vengano effettuate con la partecipazione attiva dei cittadini elettori fuori da vecchi schematismi che non sono in reale sintonia con il partito nuovo che si vuole far affermare.
P.S. I fascisti si sono resi, ancora una volta, protagonisti di incidenti negli stadi. Dopo Bulgaria- Italia il ministro La Russa, quello che con rabbia repressa spezzava le matite quando sentiva parlare delle nefandezze della repubblica di Salò ma che ancora tenta di difenderne i protagonisti, ha dichiarato di provare vergogna. I repubblicani hanno sempre saputo e denunciato che i fascisti sono la vergogna dell’Italia.
Movimento Repubblicani Europei
Sez. Ugo La Malfa
v. Giacomo Leopardi 9
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