mercoledì 3 marzo 2010

Regali e Oboli

REGALI E OBOLI
Sicuramente l’operazione “scudo fiscale” è stata gestita da un punto di vista mediatico con grande abilità anche grazie al sollecito sostegno di Rai e Mediaset che hanno riferito acriticamente i comunicati stampa del ministro Tremonti.
Il cosiddetto “scudo fiscale” permette il rimpatrio o la regolarizzazione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero illegalmente cioè senza aver rispettato gli obblighi di comunicazione dei capitali trasferiti o comunque detenuti all’estero e di dichiarazione dei relativi redditi. Gli EVASORI che usufruiranno dello scudo potranno legalizzare questi capitali pagando un’imposta una tantum pari al 5% del loro ammontare. Cos’ ha guadagnato chi ha violato la legge rispetto al cittadino onesto? Non ha pagato l’imposta sui redditi di capitale per tutto il tempo in cui esso ha reso redditi all’estero e paga solo il MINIMO della sanzione che avrebbe dovuto pagare nel caso in cui la violazione fosse stata scoperta che è compresa tra il 5 e 25%. Questo è già un bel PREMIO ma per comprendere davvero i vantaggi occorre anche chiedersi da dove proviene quel capitale.
In genere il capitale portato ILLEGALMENTE all’estero non deriva da redditi su cui sono state pagate le imposte ma è frutto di EVASIONE. Chi ha nascosto al fisco ad es. 100 milioni di euro non ha timore di pagare l’obolo del 5% ma teme che il fisco si insospettisca e voglia capire come aveva ottenuto tutto quel danaro e gli chieda conto delle imposte evase : irpef, irap, iva a cui andrebbero aggiunti gli interessi e le sanzioni, per importi che potrebbero superare il 50% della somma evasa.
Lo scudo nostrano evita tutto ciò e lo rende diverso da quello di paesi come Gran Bretagna e USA in cui si richiede a coloro che vogliono legalizzare i capitali esportati di PAGARE TUTTE LE IMPOSTE EVASE negli anni precedenti. In Italia inoltre le dichiarazioni di emersione avvengono in forma ANONIMA e non possono essere utilizzate contro il contribuente nè in sede amministrativa, né in sede giudiziaria per gli aspetti civili, amministrativi e tributari.
La destra,ha proprio voluto tutelare al massimo chi ha violato la legge e poiché l’evasione ha anche possibili risvolti penali ha estinto anche i reati che per la loro gravità potrebbero essere puniti con pene fino a sei anni di reclusione. Il capitale frutto di attività della criminalità organizzata (es. spaccio di droga, finanziamento del terrorismo, traffico d’armi etc.) è spesso detenuto all’estero illegalmente perciò queste organizzazioni potrebbero approfittare dello scudo per riciclare questo denaro, grazie alla segretezza garantita,e non avrebbero difficoltà perché le operazioni di regolarizzazione e di rimpatrio non comportano l’obbligo di segnalazione di operazioni sospette in materia di antiriciclaggio da parte degli intermediari (banche) e professionisti che ricevono la dichiarazione anonima.
I capitali illegalmente esportati non necessariamente torneranno in Italia, solo quelli presso i“paradisi fiscali”, perché in tutti gli altri casi una volta regolarizzati potranno rimanere dove sono. Il gettito raccolto è una tantum e non potrà dunque andare a finanziare riduzioni strutturali d’imposta o maggiori spese pubbliche.
Un trionfalistico comunicato del Ministero delle Finanze parla dello “straordinario successo, segno della fiducia nell’Italia” ma non presenta lo scudo come un successo dal punto di vista del gettito. Non si vuole ricordare che si è fatto ricorso all’ennesimo CONDONO FISCALE perdonando anche reati gravi pur di ottenere soldi con cui tentare di sostenere le finanze pubbliche.
MOVIMENTO REPUBBLICANI EUROPEI

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