venerdì 19 agosto 2011

FRATELLI D'ITALIA

MONTEMARCIANO 1/2011

FRATELLI D'ITALIA
“ Noi siamo da secoli calpesti,derisi, perchè non siam popolo,perchè siam divisi. Uniscaci un'unica bandiera, una speme: di fonderci insieme già l'ora suonò”. Ecco racchiusa in questa strofa de” Il canto degli Italiani” tutta la passione per realizzare la grande idea politica ed ideale del Risorgimento: dar vita ad un grande Stato Nazionale Unitario, dare un'unica voce al Popolo Italiano e rinnovare profondamente l'Italia. Diverse furono le soluzioni prospettate ma unico l'obiettivo.
Il Risorgimento rappresenta per noi italiani una parte fondamentale della nostra storia perchè più di altri avvenimenti unisce passato ed avvenire e contrariamente a quanti vogliono scientemente minimizzarne il valore riducendolo solo ad avvenimenti esteriori (battaglie, plebisciti ecc) ha espresso un grande sentimento nazionale, popolare, spirituale.
Tutti gli artefici hanno inteso per Risorgimento d'Italia un processo SPIRITUALE, una trasformazione profonda e completa della vita degli italiani, una affermazione di autonomia nazionale ed individuale.
Lo stesso termine Risorgimento esclude un significato puramente statale-territoriale perchè parla di qualcosa che già c'è stata, che ha cessato temporaneamente di essere e che poi torna ad essere. Prima dello Stato unitario italiano esisteva da secoli un POPOLO ITALIANO.
Quando, nel 1860, ormai l'unità italiana si sta orientando verso la scelta monarchica-moderata Mazzini valuta impietosamente questa nuova Italia come una casa senza mobilio e raccoglie ne “ I Doveri dell'Uomo”una serie di articoli perchè sente l'esigenza di riepilogare il suo messaggio politico repubblicano. Per fare ciò decide di rivolgersi agli operai italiani in cui riconosce il solo elemento rivoluzionario capace di raccogliere tale messaggio e di portarlo avanti.
A 150 anni di distanza, quell'elemento rivoluzionario, da cui dovrebbe scaturire il cambiamento della società, è rappresentato dai giovani che sono i deboli dell'Italia di oggi, il proletariato del XXI secolo. L'etica del DOVERE ( quant'è distante questo concetto dall'attuale sensibilità!), è la scelta originale che distingue Mazzini ed in essa risiede la possibilità di un riscatto dall'impoverimento e dalla dittatura dell'effimero. La rivoluzione francese aveva purtroppo portato nei fatti ad affermare soltanto i diritti di una minoranza senza garantire il benessere del popolo che era senza mezzi per poterli esercitare. Il DOVERE, invece, è un atto positivo in se' e per se', indica il fare ed il giovare, non il semplice non fare e non nuocere.
Questi sono giorni di grande festa e vedere i cittadini di Montemarciano che hanno partecipato numerosissimi ed emozionati al Consiglio comunale in teatro e alle manifestazioni è stato certamente gratificante. Dobbiamo pero' pensare in modo mazziniano e repubblicano di “ amare la Patria perchè si amano tutte le Patrie” e non confondere l'idea di Nazione con l'idea reazionaria e militaresca di Nazionalismo che per Mazzini è “ una parodia di ciò che il santo nome di nazionalità suona oggi per noi”.
Un pensiero particolare in questi giorni di festeggiamenti ci sentiamo di rivolgere a tre grandi Presidenti della Repubblica: Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano che seppur provenienti da formazioni politiche diverse, hanno saputo con intelligenza, cultura e senso del dovere, nel rispetto della nostra Costituzione, far mantenere la giusta rotta. Non è stato e non è semplice.
Nei festeggiamenti di Montemarciano un ruolo particolarmente importante ha avuto la scuola pubblica. Alunni compiti e gioiosi ed insegnanti si sono attivati con grande impegno e capacità ed hanno dimostrato ancora una volta che è la scuola il vero centro motore per avviare alla conoscenza ed alla formazione della coscienza civile i cittadini di domani.

Alessandro D'Alessandro
consigliere comunale
www.repubblicanieuropei-montemarciano.it

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